Risposta

Un metodo terapeutico composito basato su un approccio biologico alla malattia neoplastica, avente lo scopo di controllarne la proliferazione, stimolarne la differenziazione antineoplastica, rafforzare il sistema immunitario, ostacolare la diffusione metastatica, sostenere e migliorare la qualità di vita del malato consentendogli una quotidianità il più possibile normale; e il tutto mediante l'associazione individualizzata di più composti in gran parte di derivazione naturale. Non essendo ancora ufficialmente riconosciuta dalla medicina tradizionale, il suo apprendimento non è accessibile durante il normale iter universitario.

Risposta

Non è chemioterapia citotossica, non è omeopatia, non è radioterapia.

Risposta

Con opportune, precise precauzioni e limitazioni; mai qualora queste inficino gravemente la qualità di vita, o comportino un uso protratto di oppioidi o altri farmaci sintomatici per controllarne gli effetti collaterali.

Risposta

No, non c'è alcuna compatibilità con le attuali polichemioterapie citotossiche, in quanto responsabili di alterazioni così gravi dell'omeostasi dell'organismo da compromettere l'efficacia regolatrice e modulatrice di una terapia biologica come questa. Le polichemioterapie tendono, inoltre, a creare cloni tumorali sempre più aggressivi e incontrollabili su cui poi questa, come altre terapie, non possono più agire appieno. E' pertanto irrazionale voler attuare cicli completi di chemioterapia e poi, in associazione o al termine di questi, associare come terapia "ancillare" il metodo Di Bella. Quest'ultimo può, però, anche essere comunque utile nei pazienti precedentemente chemioterapizzati, ma tanto più tempo sarà trascorso dall'ultimo ciclo, tanto più potrà essere efficace. La situazione ottimale rimane pertanto, in rapporto alle polichemioterapie citotossiche, l' utilizzo del Metodo Di Bella come primo ed unico approccio.

Risposta

Personalmente ritengo che sia possibile e spesso utile l'associazione con diverse altre terapie biologiche, a seconda del singolo caso e del tipo di farmaci che si vogliono associare. Non bisogna commettere però l'errore che "di più è meglio", perché nel migliore dei casi si compromette l'efficacia della terapia, nel peggiore si espone il proprio amato animale ad effetti collaterali potenzialmente pericolosi. Ben venga quindi l'eventuale associazione con altre terapie biologiche, ma purchè il tutto sia all'interno di un approccio complessivo basato su presupposti teoricopratici razionali.

Risposta

La maggior parte dei composti è somministrata per bocca, pochi altri per via iniettabile; ma in nessun caso è richiesta l'ospedalizzazione. Lo scopo, infatti, è consentire al vostro animale di curarsi rimanendo nella propria famiglia e conducendo un'esistenza il più possibile normale, alimentandosi normalmente e svolgendo le solite attività quotidiane.

Risposta

E' una terapia che viene in genere ben tollerata, purchè venga impostata e prescritta da Medici Veterinari esperti, che sappiano adattarla alle caratteristiche proprie di quel tumore su quel particolare paziente: infatti non è un protocollo, bensì come disse il suo fondatore "un metodo". Gli effetti collaterali, soprattutto se non ben condotta, possono essere anche significativi. Come però per ogni altra terapia non sono escludibili a priori situazioni di ipersensibilità individuale.

Risposta

Non è previsto l'uso routinario di antivomito, antianemici, antinausea, antispastici per le coliche, antibiotici, antimicotici, prebiotici e probiotici per il dismicrobismo intestinale. Semplicemente perché solitamente non necessari.

Risposta

Non essendo una polichemioterapia citotossica non si è obbligati a doverla somministrare a cicli per evitare di intossicare l'organismo; ma si può e si deve invece continuarla nel tempo, mantenendone con gli opportuni adattamenti che il singolo paziente richiede i benefici effetti. Nel prosieguo può essere notevolmente ridotta, ma mai sospesa del tutto. Questa è d'altronde una necessità di molte altre patologie croniche, come diabete, ipertensione, insufficienza cronica d'organo.

Risposta

E' una terapia composta da molteplici principi attivi, le cui dosi, associazioni e tempi di somministrazione vanno modulati, assolutamente individualizzati sul singolo paziente onde ottimizzarne l'efficacia e la tollerabilità; ritengo pertanto che vada somministrata solo dopo accurata e diretta visita clinicostrumentale. E' soltanto l'individualizzazione dell'applicazione del metodo a consentire di ottenere i migliori risultati.

...Dopotutto non dimentichiamoci che parliamo di cancro!

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